Unione delle Colline Teatine

Nasce nel 2005 dall'idea dei Comuni di Ripa Teatina, Vacri, Villamagna, Casacanditella, Casalincontrada, San Martino sulla Marrucina e Tollo (tutti in provincia di Chieti) di mettere insieme alcuni servizi per la cittadinanza ed ottimizzare le risorse.

19 gennaio 2008

San Martino sulla Marrucina: Domani i "Santi Sposi"

Unica in Italia, domani si rinnova a San Martino sulla Marrucina la tradizione dei “Santi Sposi”


San Martino sulla Marrucina, 19 gennaio 2008


Una vera e propria festa di nozze caratterizza la terza domenica di gennaio a San Martino sulla Marrucina: a “sposarsi”, ogni anno, sono la statua di San Giuseppe e quella della Vergine Maria, che santificano la loro unione ai piedi dell’altare e benedicono così tutte le nozze celebrate in paese e tutte le coppie di coniugi.
Viene da molto lontano la tradizione dei “Santi Sposi”, che la Chiesa un tempo celebrava il 23 gennaio di ogni anno, data tradizionale dello sposalizio di Maria e Giuseppe a Nazaret, ma che oggi viene celebrata la domenica successiva a Natale.
In paese, nonostante la riforma del calendario liturgico introdotta dal Concilio Vaticano II, i “Santi Sposi” vengono ancora celebrati in gennaio, nella domenica più vicina al 23 (in genere, la terza del mese) con una cerimonia solenne a cui prendono parte tutti i coniugi del paese che processionalmente, abbigliati nei tradizionali costumi locali, raggiungono la chiesa parrocchiale, nella quale vengono sistemate una accanto all’altra le statue di San Giuseppe e della Madonna, ai piedi dell’altare, come se davvero fossero davanti a Dio per celebrare il loro matrimonio.
La celebrazione eucaristica quest’anno si svolgerà domani mattina alle 11, preceduta dalla tradizionale processione che sfilerà per tutte le strade del paese.
«La festa dei Santi Sposi – ha spiegato il sindaco, Settembrino Giandonato – segna l’inizio, dopo la conclusione del periodo natalizio con le celebrazioni dell’Epifania, della serie di feste religiose e popolari di cui San Martino sulla Marrucina, fedele alla sua tradizione agricolo-pastorale, è piena. Quella dei Santi Sposti è una tradizione unica in Italia che distingue il nostro paese e che costituisce perciò la più importante manifestazione di fede popolare che il nostro territorio presenta».

18 gennaio 2008

Casalincontrada: Rassegna dei carri di Sant'Antonio

Si rinnova la tradizionale rassegna dei carri di Sant’Antonio: le celebrazioni a partire da domani

Casalincontrada, 18 gennaio 2008

Si rinnova domani pomeriggio l’antica e tradizionale rassegna dei carri di Sant’Antonio a Casalincontrada, ripresa l’anno scorso dopo cinque anni di blocco in seguito alla tragica morte di una bambina travolta da uno dei mezzi agricoli partecipanti: domani, 19 gennaio, alle 14.00, il corteo delle “panettelle” (dal nome di un panino tipico che si prepara nei forni di campagna, fatto con l’anice) partirà da contrada Iconicella per dirigersi nel cuore del paese dove i carri allegorici, che rappresentano scene di vita contadina, torneranno a compiere la tradizionale sfilata (che l’anno scorso fu abolita), circondati dall’allegria dei festeggiamenti. Domenica 20 gennaio, invece, seconda parte della tradizione: alle 12 la processione, a conclusione della quale, in piazza del Muncipio, ci sarà la cosiddetta “estrazione dei mai”, una divertente e chiassosa asta di salami e prodotti tipici. Alle 17 la “riffa del maiale”, con in palio un intero suino, e il “ballo della pupa” chiuderanno i festeggiamenti.
«Pur non dimenticando la tragedia che ha colpito profondamente la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco, Concetta Di Luzio – riteniamo doveroso proseguire, dopo gli anni di lutto, la tradizione secolare che ha segnato la storia di Casalincontrada e che costituisce una dei segni di identità più forti della nostra civiltà contadina, legata fortemente alla figura di Sant’Antonio Abate».

16 gennaio 2008

Tollo: Rappresentazione del Sant'Antonio

Da domani la rappresentazione del Sant’Antonio in tutte le contrade di Tollo

Tollo, 16 gennaio 2008

Da domani sera, 17 gennaio, inizieranno le tradizionali rappresentazioni del “Sant’Antonio” in tutte le contrade del paese: si tratta di un’antichissima consuetudine che i tollesi si trasmettono di padre in figlio e che vede coinvolti circa trenta cittadini di ogni età (dai bimbi di sei anni fino agli anziani ultraottantenni). La rievocazione della vita e delle tentazioni nel deserto di Sant’Antonio, padre del monachesimo occidentale, accompagnata dalle musiche tradizionali e dai testi in dialetto abruzzese, inizierà domani sera in centro abitato presso la chiesa parrocchiale e proseguirà per tutto il mese di gennaio presso abitazioni private e luoghi di aggregazione, dove è previsto un banchetto finale.
«La tradizione del Sant’Antonio – spiega il sindaco, Angelo Gialloreto – è uno di quei momenti in cui la popolazione tollese si ritrova unita dai valori più sacri e fondanti la nostra coscienza cittadina. Celebrare la festa del santo monaco è per noi un modo di sentirci parte di una grande famiglia che affonda le sue radici nei secoli».

15 gennaio 2008

Casacanditella e San Martino sulla Marrucina: domani le "Farchie"

Non solo Fara Filiorum Petri è “paese delle farchie”: domani sera le alte torri di canne accese per devozione anche a Casacanditella e San Martino sulla Marrucina


Casacanditella e San Martino sulla Marrucina, 15 gennaio 2008


La vigilia della memoria di Sant’Antonio Abate, santo molto amato e venerato in Abruzzo, costituisce un momento importantissimo per la fede popolare soprattutto dei contadini, che legano al 17 gennaio fondamentali operazioni in casa ed in campagna. Per questo nella Val di Foro in particolare, la devozione verso il santo monaco egiziano assume caratteristiche speciali, che ogni anno vengono riassunte nella tradizione delle “Farchie” di Fara Filiorum Petri, che agli originari significati religiosi ha aggiunto memorie storiche del periodo dell’occupazione francese.

In realtà la tradizione delle farchie è ben viva sulle colline teatine e due centri, peraltro limitrofi a Fara Filiorum Petri, mantengono intatte le tipiche feste contadine della vigilia di Sant’Antonio con le alte torri di canne incendiate in onore del patrono delle messi: Casacanditella e San Martino sulla Marrucina celebreranno domani sera le loro “farchie”, che in parte sono dissimili da quelle faresi.

A Casacanditella, la tradizione è legata alle singole contrade del paese, ognuna delle quali ha la sua piccola farchia da incendiare all’interno del proprio territorio e attorno alla quale i contradaioli fanno festa con grasse libagioni, a base del maiale appena ucciso. Negli ultimi anni, pur mantenendo la consuetudine della farchia di contrada, la festa viene celebrata unitariamente attorno alla “grande farchia” in contrada Calcara, che simbolicamente è metà strada tra le due “anime” del paese, quella del centro e quella di Semivicoli.

A San Martino sulla Marrucina, invece, la farchia viene accesa alle porte del paese, presso la chiesetta della Madonna del Suffragio, a simboleggiare l’apertura dei paesani a tutti coloro che vogliono condividere la gioia per l’uccisione del maiale, che nella civiltà contadina ha sempre rappresentato una fonte di ricchezza per tutte le famiglie.

Una Val di Foro, dunque, che domani sera si accenderà della luce vividissima delle torri di canne, a ricordare le origini contadine delle popolazioni che la abitano e che sono gelose della tradizione, simbolo di appartenenza.

04 gennaio 2008

Ripa Teatina: Il sindaco torna sulla polemica sulla Fondo Valle Alento

«Ringrazio il presidente Coletti per la celerità del suo intervento dopo la mia denuncia, ma aspetto i fatti»: il sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci, torna sul problema della Fondo Valle Alento


Ripa Teatina, 4 gennaio 2008


«Evidentemente al presidente della Provincia occorreva un promemoria per avviare i lavori promessi otto mesi fa, ma lo ringrazio della celerità con la quale ha risposto alla mia denuncia. Il mio intervento, comunque, non aveva né intento polemico nei confronti del Presidente, visto che mi facevo portavoce delle segnalazioni che i cittadini mi avevano fatto, né era dettato dal desiderio di farmi propaganda, visto che le elezioni amministrative le ho appena vinte per la seconda volta e mancano 16 mesi alle prossime elezioni provinciali»: così il sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci, torna sull’argomento della Fondo Valle Alento, strada dissestata e pericolosa, soprattutto in prossimità dell’incrocio con la Transcollinare, dove ad aprile 2007 in un terribile incidente sono morte cinque persone.
«Personalmente, è da anni – ha aggiunto il primo cittadino – che segnalo il degrado della Fondo Valle Alento, specie nel tratto che attraversa il mio territorio comunale e il presidente Coletti dovrebbe saperlo bene, visto che al protocollo della Provincia giacciono numerose lettere che lo sollecitavano a mettere in atto quanto prima gli interventi che più volte aveva promesso, senza contare le innumerevoli volte nelle quali ho parlato del problema a lui personalmente e ai suoi collaboratori. So bene anche che la Provincia ha messo in cantiere un progetto di rifacimento complessivo della Fondo Valle Alento, ma la mia segnalazione si riferiva ai provvedimenti urgenti che lo stesso Coletti aveva più volte annunciato per lo svincolo con la Transcollinare, sia prima sia soprattutto dopo il tragico incidente della notte di Pasqua del 2007 (sostituzione dei cartelli non rifrangenti e illuminazione dell’incrocio). Prendo atto della buona volontà del Presidente e attendo l’attuazione degli interventi ancora una volta solennemente promessi».

02 gennaio 2008

Ripa Teatina: Il sindaco richiama la Provincia sulla Fondo Valle Alento

«Il pericolo sulla Fondo Valle Alento è immutato e la Provincia è immobile»: lo denuncia il sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci


Ripa Teatina, 2 gennaio 2008


A otto mesi di distanza dal gravissimo incidente stradale costato la vita a cinque persone, dopo aver coinvolto due automobili ed un’ambulanza, il sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci, torna ad alzare la voce sulle condizioni di sicurezza della Fondo Valle Alento, in prossimità dello svincolo della Transcollinare.
«Nonostante i numerosi solleciti verbali e scritti – ha spiegato il primo cittadino – la Provincia non ha provveduto nemmeno a mettere in atto provvedimenti-tampone che più volte avevamo segnalato. Il problema principale dello svincolo che porta a Francavilla e alla Transcollinare è costituito dal buio: l’illuminazione è infatti inesistente e il rischio di imboccare per errore la strada contromano, come accadde la notte di Pasqua, è altissimo. Inoltre la segnaletica verticale è ormai inservibile, visto che i cartelli hanno perso la loro rifrangenza e sono praticamente invisibili ed inservibili; per non parlare della segnaletica orizzontale, che potrebbe dare un aiuto fondamentale agli automobilisti in un incrocio con quattro strade non perpendicolari e che invece è del tutto inesistente. Chiedo con forza che la Provincia si adoperi rapidamente per il rifacimento almeno della segnaletica, in attesa di procedere all’illuminazione dell’incrocio e al rifacimento della pavimentazione, che è assolutamente carente, presentando buche ed irregolarità per diverse centinaia di metri».